Usi e Costumi
Come Eravamo Giochi
Santa Lucia

La notte tra il 12 e il 13 dicembre era la più attesa da tutti i bambini, perché arrivava Santa Lucia a portare i doni. C'era tutto un rituale che precedeva l'evento. Solitamente, per i bambini che frequentavano l'asilo, c'erano dei segnali preliminari qualche giorno prima... Ogni tanto si udiva una trombetta provenire dal cortile e qualcuno lanciave poche caramelle all'interno del salone attraverso le finestre. Tutti i bambini erano però avvisati che non dovevano mai cercare di spiare Santa Lucia, perché se lei se ne fosse accorta avrebbe lanciato loro "la sabbia negli occhi". La vigilia, prima di andare a letto, era tradizione di lasciare vicino alla porta un pezzo di pane e dell'acqua per il mulo e un bicchiere di vino per il "Castaldo", colui che accompagnava Santa Lucia (essendo cieca non poteva certo andare in giro da sola).
Il mattino seguente i bambini si alzavano presto e scendevano di corsa in cucina per vedere cosa avevano ricevuto, ma non senza un pò di timore, infatti i bambini cattivi avrebbero ricevuto soltanto un sacco di carbone. Comunque sia, tutti, nonostante le marachelle, venivano premiati e il mattino del 13 dicembre il tavolo era sempre pieno di doni. Una volta, però, la situazione era ben diversa da oggi e la povertà diffusa consentiva ai bimbi di ricevere un solo regalo, attorno al quale si trovavano poche caramelle, alcune arance o mele (tra le più grosse per fare volume) e i "bagigi" ovvero le arachidi. Sempre la povertà, non consentiva ai bambini di ricevere un nuovo regalo tutti gli anni, così, dopo circa un mesetto, Santa Lucia tornava a riprendersi ciò che aveva portato per riconsegnarlo di nuovo l'anno successivo.
Nonostante tutto la magia che seguiva questi rari eventi di felicità era molto più intensa che non ora, e contribuiva a rendere quei momenti unici e indelebili nella mente di tutti i bambini.