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Lavarsi e Lavare

Fino ai primi anni 60, nessuna delle case era dotata di una vasca da bagno o di una doccia. Come già visto il bagno era fuori "in corte" e serviva solo per i bisogni corporali. Le persone per lavarsi si servivano dei catini riempiti con l'acqua del pozzo. Durante la settimana, alla fine della giornata di lavoro, ci si lavava i piedi, le braccia e il collo, mentre soltanto una volta a settimana, rigorosamente di sabato, ci si faceva il bagno. Si riempiva una tinozza (la brenta) con dell'acqua calda e ci si lavava lì dentro. Se si era in estate, l'acqua non la si scaldava nemmeno; semplicemente si portava la "brenta" in cortile e si aspettava che il sole facesse il resto. Talvolta, se non c'era molta acqua a disposizione, le persone si lavavano a turno nella stessa acqua.
Con l'arrivo delle vasche in casa arrivarono anche i primi scaldabagni a legna. Per riscaldare l'acqua però ci voleva tempo e spesso c'era un solo bagno per più famiglie. Di conseguenza, le donne cominciavano a lavarsi il sabato mattina, mentre verso sera si lavavano gli uomini.
Per quanto riguarda il lavare i panni, è bene ricordare che fino alla fine degli anni 50 le lavatrici non esistevano ancora e quando negli anni 60 solo cominciarono a essere vendute, solo poche famiglie se le potevano permettere. La pulizia dei panni quindi veniva fatta a mano con il sapone, di solito una volta a settimana, perché le persone usavano lo stesso vestito per sette o anche dieci giorni di fila prima di lavarlo. Un capitolo a parte era riservato per la pulizia delle lenzuola. Il lavaggio di queste avveniva solo due volte l'anno: in primavera e in autunno, quando veniva preparata la "lissia". Si mettevano le lenzuola all'interno della "brenta", poi si coprivano con un telo al di sopra del quale veniva messa la cenere della stufa che fungeva da detersivo (era importante che fosse cenere di legna e non di carbone!). Successivamente veniva versata sopra la cenere un paiolo intero di acqua bollente e poi, una volta raffreddatosi il tutto, le lenzuola divenute bianchissime venivano portate alle fontane o all'Ausetto con la carriola per essere risciacquate.